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Issue #002

Nursing Australia

Gennaio 2023

Gennaio 2023 - Back to blue

First day back

09 Gennaio 2023

Ansia.
Strano che stanotte sia riuscita a dormire, forse il bicchiere di vino (italiano) che mi sono concessa ieri sera ha aiutato. O forse il mio corpo è talmente abituato a dormire fino a tardi (che poi, tardi, le 8.30!) che le 5 sono un giusto orario per dire di essersi svegliati prematuramente a causa dell'ansia. Devo ammettere però, che non ho fatto fatica. Sicuramente merito dell'adrenalina.
Non ho ripreso la mia wake up routine, i miei 25 minuti di stretching ed esercizi. Dal momento in cui ho aperto gli occhi ho sentito che sarebbe servita, ma ormai era tardi. Ricomincerò da domani.

Il pullman è arrivato con 2 minuti di ritardo, e io ero già nel panico perché, non avendo ancora capito qual'è la compagnia di taxi della zona non sapevo come sarei potuta arrivare in orario se il pullman non fosse passato. E poi la città a quell'ora è deserta, e avevo seri dubbi sulla copertura. Sicuramente anche chiamandone uno avrei fatto tardi. Finalmente dopo due minuti di tensione il pullman è spuntato in fondo alla via. Quando sono salita non c'erano molte persone, e le poche presenti molto probabilmente avevano la mia stessa destinazione.. O forse ero stata troppo positiva a pensare che 20 minuti per attraversare la strada e raggiungere il pronto soccorso fossero abbastanza. Forse avrei dovuto prendere il pullman prima.

Ho dimenticato l'acqua e sono uscita di corsa per aspettare dieci minuti alla fermata. Anzi, dodici contando il ritardo. Non mi sono fatta nemmeno una coda decente, la foto del badge ne risentirà. Ma non potrà mai essere peggiore di quella sulla mia nuova patente. E dire che ero anche convinta sarebbe uscita bene, mi ero sistemata i capelli apposta e invece è proprio l'acconciatura il problema.

La mattina fa freschino ed io mi sono vestita troppo leggera. E non ho nemmeno portato con me una mascherina, ma sono fiduciosa, in tutto l'ospedale una la troverò.

Alle 6.38 scendo dal pullman, 6.40 sono già in sala d'attesa.
Sono in anticipo, così decido di prendermi qualche minuto ed andare in bagno a sistemare i capelli, fare un bel respiro e annunciarmi alla receptionist. È una signora oltre la sessantina, forse anche oltre 70. Tra il vetro, la mascherina e il mio voler pronunciare il mio nome in italiano mi trovo a urlare tre volte la stessa frase, ma alla fine ci capiamo.
Mi chiede di accomodarmi, qualcuno arriverà a prendermi. E così è, dopo un paio di minuti vengo accolta e inizia il mio primo assaggio di un Pronto Soccorso australiano.


Ritrovo molte cose dell'Inghilterra, anche la piantina del Pronto Soccorso mi è in qualche modo familiare. Dopo uno sguardo alla reception, la prima tappa è RESUS. Mi si illuminano gli occhi quando vedo le quattro RESUS bays (qualche giorno prima ho letto leggendo il pdf introduttivo ed ho temuto ce ne fosse solo una. Se fosse stato così so già che la mia permanenza al Northern Beaches sarebbe durata veramente poco!) e piano piano la tensione inizia a sciogliersi.

Northern Beaches Hospital

Jan 2023

Pausa pranzo al sole

L'aver iniziato il giorno del rientro dalle vacanze però non ha giocato a mio favore, il mio profilo non è ancora attivo, e quindi non posso accedere al sistema e non posso nemmeno iniziare un vero affiancamento (questione di assicurazione). In compenso, posso fare tutta la parte burocratica, e nel giro di un paio d'ore io e la mia educator manager rivediamo diverse simulazioni e mi viene firmata la competenza per BLS adulto e pediatrico, moving and handling e hand hygiene (lo so, le ultime due sono boring, ma indispensabili.)
Sanno come sfruttare i tempi morti, oppure stanno cercando di recuperare il tempo intercorso dal colloquio all'effettivo primo giorno di lavoro.
Sembrano però contenti di avermi. La mia esperienza in Pronto Soccorso è inoltre altamente gradita e non lasciano passare occasione per sottolinearlo ogni qualvolta mi viene presentata una persona nuova (loro ancora non sanno che sperare che io mi ricordi i nomi delle persone è una battaglia persa in partenza) o mi chiedono se ho una competenza.

Qui, come in Inghilterra, procedure che per l'infermiere italiano sono l'abc, non sono scontate e nemmeno obbligatorie. Mi spiego meglio: una volta usciti dall'università non è automatico che sappiano (e possano) fare prelievi, mettere canule o cateteri. Per ottenere la competenza bisogna seguire un corso, più o meno lungo, e poi dimostrare più volte a qualcuno più esperto di saperlo fare. Insomma, un pò come nei tirocini italiani, ma qui lo fai sul lavoro. Ma la cosa più strana è che non è obbligatorio. In Pronto Soccorso è difficile trovare un'infermier* che non sappia o non possa fare un prelievo o mettere una vena, ma nei reparti è molto, molto comune. (Almeno, in Inghilterra lo era, credo che qui sia lo stesso, ma vedrò)
La stessa cosa viene estesa alle terapie endovenose, quindi è possibile ritrovarsi in reparto con una sola infermiera che può fare terapia endovenosa.
Questo spiega perché siano così contenti di avere qualcuno che può fare tutto.
Penso comunque vogliano osservarmi prima di darmi l'ok definitivo, anche qui, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. E da quanto ho potuto vedere in passato, fanno bene.

Ho passato la pausa pranzo al sole, e penso che almeno una delle pause la passerò sempre così.. Fino a quando non inizierò le mie notti. Sarò abbronzata con il segno della divisa.

Dopo una mattina spesa tra burocrazia, simulations e cercare di orientarmi, ho passato l'ultima ora e mezza con la mia perceptor, un'infermiera esperta ma giovane che mi è stata assegnata come riferimento. Mi ha fatto vedere come funziona il sistema e dato qualche dritta. Penso di essere capitata bene con lei.
Devo ancora capire bene come funziona la gerarchia e come procedere di grado, ma mi sembrava prematuro e arrogante chiederlo al primo incontro. So che c'è un corso ma non ho idea di quando potrò accedervi o di come sia strutturato.
Tutta questa parte credo sia un po' diversa dall'Inghilterra, ma chiederò informazioni presto.
Per il momento sono contenta di essere sopravvissuta al primo giorno.

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